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4 maggio 2019: Sui luoghi di Peppone e don Camillo.

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Chi ha visto ed apprezzato i film ed i romanzi di Guareschi non può non visitare Brescello, paese in provincia di Reggio Emilia, dove ancor oggi si può apprezzare il clima della realtà  rurale della bassa padania. Ebbene, lo hanno visitato con gradimento i soci e i simpatizzanti della Famiglia Sinaghina.
Percorrere le strade e i luoghi che hanno fatto da sfondo alle riprese cinematografiche dà  la sensazione di essere parte dei film. Entrare in paese ha un sapore antico, rustico e genuino.
Per chi ha amato quei film e ha apprezzato quell'umorismo dolce è un salto nel passato e nei ricordi. Piazza Matteotti, una grande piazza, intatta, viva e pulita, ove sono collocate due statue in bronzo, ritraenti Don Camillo e Peppone nell'atto di salutarsi.
La Chiesa di Santa Maria Nascente ove è stato riportato da Cinecittà , ed è tuttora conservato, il celebre crocifisso con cui Don Camillo era solito dialogare.
Il municipio, luogo in cui Peppone teneva gli incontri con i "suoi rossi".
La casa del popolo è attualmente la sede del Museo, inaugurato nel 1989. Vi sono conservati i cimeli dei cinque film girati a Brescello: locandine, abiti scenici, le biciclette, la moto di Peppone, numerose fotografie scattate durante la lavorazione dei film, manifesti originali, la ricostruzione della cucina e dell'ufficio di Peppone.
Sulla piazza adiacente è posizionato un carro armato (ma non è l'originale) per ricordare l'episodio del film "Don Camillo e l'onorevole Peppone" del 1955.
Sotto i portici di via Giglioli è appesa la campana "sputnik" forgiata per il film "Don Camillo Monsignore ...ma non troppo" del 1961.
Il sesto film, che si sarebbe dovuto intitolare "Don Camillo e i giovani d'oggi" del 1970 non venne terminato a causa della malattia di Fernandel che poi morì il 26/02/71. Pur esistendo una controfigura di Fernandel Gino Cervi non volle più terminare la pellicola, ma noi abbiamo avuto l'opportunità  di vederne delle riprese all'interno del museo.
Il connubio dei due attori Gino Cervi e Fernandel è stato uno dei sodalizi più amati del cinema italiano e francese: le dispute tra un parroco dal temperamento focoso e intollerante alle ingiustizie ed un sindaco comunista col tentativo di ostacolarsi continuamente anche se fondamentalmente si stimano e si rispettano.

Giovannino Guareschi (1908 - 1968), giornalista, umorista e caricaturista, è uno degli scrittori italiani più venduti e più tradotti in assoluto nel mondo per la creazione de i due famosi personaggi con le successive trasposizioni cinematografiche nei cinque film.
Simpatia e semplicità  ci rimangono nel cuore. L'amicizia innanzitutto, il rispetto, il saper contenere le rivalità  non farebbe affatto male neanche ai nostri giorni. Due parti di due idee politiche opposte che si scontrano, ma che nei momenti di difficoltà  si uniscono per il bene del popolo (ricordo le riprese dell'alluvione del polesine 1951).
Anche se si tratta di fatti immaginari ma appartenenti alla vita reale tali insegnamenti sarebbero da proporre ai nostri politicanti odierni!
La nostra visita si è conclusa con l'assaggio della "spongata", specialità  dolciaria di antica data (risalirebbe ai tempi dei Romani), che si presenta come una torta non lievitata ripiena di confettura di pere, mele, pinoli, mandorle e frutta candita.
Con il sapore dolce in bocca e la torta nelle borse siamo rientrati a Sacconago.

Flavio Candiani


Il crocifisso di Don Camillo
La piazza con la chiesa di Don Camillo
Foto di gruppo con Peppone
Foto di gruppo